Campo con impiego di Glifosato per diserbare
Diserbanti, antiparassitari, anticrittogamici, fitofarmaci, pesticidi: “chi più ne ha, più ne metta nell’orto”. Dagli anni ’70, circa, sono facilmente reperibili anche per un piccolo agricoltore e garantiscono un risultato pressoché certo. Ma con l’avvento delle tecnologie Ogm, e degli strumenti costituiti ad hoc per questo tipo di coltura, sulle scena agricola mondiale è arrivato anche il Glifosato (Glyphosate). Diserbante molto potente capace di fare tabula rasa di ogni presenza vivente attorno alla pianta.
In Italia le sementi Ogm sono proibite ma il Glifosato benché per molti indubbiamente cancerogeno, non è stato ancora ufficialmente bandito ed è ,quindi, legale seppure con delle restrizioni.  Diverse associazioni sia ambientaliste che mediche, ne hanno denunciato la nocività. Una su tutte, la I.A.R.C (Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro- Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato in un documento pubblicato a marzo 2015 che il Glifosato è “Probabilmente Cancerogeno” per la specie umana. Anche l’Unione Europea, in linea con il principio di precauzione, ha in teoria vietato l’impiego del Glifosato, ma dal 30 giugno 2016 ha attuato una deroga di 18 mesi in attesa del giudizio dell’E.CH.A (European Chemicals Agency). Mentre la Toscana anticipò i tempi, quando nel 1999 deliberò contro l’uso extra agricolo ma a agosto 2015, modificò la legge con una deroga per casi speciali.
Questa mattina (27/07/2016), al  Comando Regionale della Guardia Forestale,Ok!Mugello ha presenziato alla presentazione del rapporto sulla campagna di controllo per il corretto utilizzo dei fitofarmaci in ambito agricolo ed extra.
Effettuata dal Corpo Forestale su tutta la Regione, iniziata a Maggio e tutt’ora in corso. Gli interventi da parte degli agenti sono avvenuti su tutta la filiera legata alla vendita e distribuzione dei suddetti prodotti chimici. I risultati ottenuti ad oggi, vedono: su 108 controlli, 44 irregolarità rilevate, con 72 elevate a sanzioni amministrative e per un importo di 57.000 euro, 5 sanzioni penali con comunicazione all’A.G e 3 casi di sequestro dei prodotti fitosanitari, principalmente nel Pistoiese e nel Senese, mentre per il Mugello ci hanno comunicato non esserci irregolarità rilevanti, (stiamo cercando informazioni più dettagliate).
Assenza di Certificato di abilitazione, possesso prodotti scaduti e conservati in luoghi non idonei o in scorretta conservazione; non rispetto delle prescrizioni indicate per l’impiego del prodotto, assenza della validità dell’autorizzazione ministeriale per il prodotto, sono le maggiori illegalità commesse. Aggravate dal fatto che i fitofarmaci scaduti sono considerati Rifiuti Speciali Pericolosi e pertanto costituiscono un illecito penale.
Va dato comunque atto, alla regione Toscana di essere tutt’ora tra le poche a monitorare l’inquinamento come risultato dal “Rapporto Nazionale Inquinamento dei pesticidi nelle acque” prodotto dall’ Ispra questo anno. La normativa regionale prevede l’utilizzo dei diserbante extra agricoli, previa autorizzazione dell’U.S.L che ha il compito di valutare l’idoneità del luogo. Infatti per l’uso non agricolo è severamente vietato l’utilizzo vicino a corsi d’acqua, stagni, parchi pubblici, scuole e in determinate condizioni climatiche che potrebbero facilitarne l’espansione. Ma negli ultimi anni si è espanso a macchia d’olio l’impiego improprio del Glisofato per la ripulitura di scarpate stradali, nei giardini pubblici, per la pulitura di corsa d’acqua ed è riconoscibile dalla “strisciata bionda che spesso si vede lungo le strade” ha chiarito il Vice Questore Aggiunto Forestale Giampiero Rutili e responsabile della campagna.
“È molto importante intervenire per tempo e contrastare il fenomeno” ha detto il Comandate Regionale Giuseppe Vadalà, e ha avuto premura di chiarire che “non si tratta di un appesantimento burocratico né un lusso perché il guadagno che si trae in termini di vivibilità è assoluto”.
“I medicinali per le piante hanno lo stesso metabolismo dei medicinali per gli esseri umani. La componente chimica viene assorbita dall’ambiente che torna all’essere umano direttamente: inalandola o entrandovi in contatto, e indirettamente attraverso l’acqua, la verdura e gli allevamenti”.
Da maggio è iniziata la campagna di controlli su tutta la filiera: produttori, distributori, venditori e acquirenti, al fine di tenere sotto controllo il mercato in attesa dell’adeguamento normativo. “É necessario informare, condurre una campagna di informazione sul corretto utilizzo di tali farmaci e sulle modifiche alla normativa per garantire un corretto utilizzo” ha fatto presente Rutili. “Soprattutto in questo periodo, da Marzo a Novembre, che è il momento di maggior utilizzo”. E a tal fine sempre a maggio è stata siglata l’intesa tra Corpo Forestale e Isde, l’associazione Internazionale di Medici per l’Ambiente”.