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Come Davide contro Golia. Una famiglia dell'Isère, nelle Alpi francesi, ha annunciato oggi che denuncerà i fabbricanti di erbicidi a base di glifosato, tra cui il colosso americano Monsanto, che ritengono responsabili per l'handicap del figlio di 10 anni, Théo.
Intervistato dalla stampa francese, il padre del piccolo, Thomas Grataloup, fa sapere che sporgerà denuncia entro una quindicina di giorni.
Resta da stabilire se lanciare una procedura civile o penale. L'obiettivo è che vanga riconosciuta la "responsabilità" dei produttori di Glifosato rispetto all'atresia esofagea del piccolo, una malformazione congenita dell'esofago. Per gli avvocati della famiglia, questo disturbo in seguito a un'esposizione al glifosato non è inedito né isolato.
Al caso di Théo Grataloup si aggiunge un altro caso simile, già noto, in Argentina. Di qui la volontà che i giudici riconoscano "il nesso di causalità per i diretti interessati, ma anche per tutte le altre famiglie che subiscono pesanti danni".
Nell'agosto 2006, Sabine Grataloup, la madre del piccolo all'inizio della gravidanza, si è esposta al Glyper, un prodotto generico simile al Roundup Monsanto, lavorando nella tenuta di famiglia. La donna non sapeva ancora di essere incinta e non ha usato la protezione come indicato. "Era scritto (sui bidoni, ndr) che non bisognava respirare i vapori ma non c'erano informazioni, e non ce ne sono ancora, sul carattere teratogeno (che può causare alterazioni nello sviluppo di un embrione, ndr) del prodotto".
Théo è nato con gravi malformazioni all'esofago e alla laringe. Il bimbo, che respira grazie a una tracheotomia, sarà prossimamente sottoposto alla sua 52esima operazione.

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