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jueves, 26 de noviembre de 2015

Argentina, si comincia male: l’ex direttore di Monsanto ministro dell’agricoltura di Buenos Aires. GREENREPORT

Argentina, si comincia male: l’ex direttore di 


Monsanto ministro dell’agricoltura di Buenos Aires

Sarquís, il difensore del glifosato. Dal petrolio alla Monsanto. Dai peronisti alla destra
[26 novembre 2015]
fuera monsanto
Leonardo Sarquís, ex direttore generale della divisione sementi della Monsanto, sarà il ministro delle risorse agrarie della provincia di Buenos Aires, il centro della produzione agricola dell’Argentina.
Lo ha annunciato la nuova governatrice, María Eugenia Vidal, eletta presidente della Provincia de Buenos Aires dal fronte elettorale Cambieremos, lo stesso che ha portato alla presidenza della Repubblica il conservatore Mauricio Macri, che era il precedente governatore di Buenos Aires, mentre la Vidal era la sua d fedelissima vice.
Sarquís ha lavorato per la Monsanto come Gerente general de la división de semillas vegetales in Argentina, Uruguay e Paraguay dal 2005 al 2007 e con la sua direzione c’è stata una crescita sostenuta, almeno il 15%, di affari per la multinazionale degli OGM.
Come scrive il giornale argentino  El Federal Buenos Aires, oltre ad essere la capitale, anche economica, dell’Argentina, «è il centro de la produzione agraria argentina ed avrà come ministro questa persona i cui precedenti non sono casuali. Il pacchetto di sementi transgeniche (geneticamente modificate) che attualmente questa multinazionale introduce nel notro Paese nel marzo di quest’anno sono state catalogate dall’Organizzazione mondiale della salute (OMS) come possibili cancerogeni, come il glifosato, un agrochimico che causa danni al DNA e ai cromosomi nelle cellule umane analizzate».
Il glifosato è il principio attivo dell’erbicida RoundUp Monsanto, utilizzato per tenere sotto controllo le erbe infestanti e non colpisce le coltivazioni OGM, come la soia coltivata abbondantemente in Argentina, il terzo produttore mondiale di soia  dopo USA e Brasile. Attualmente un terzo della popolazione Argentina vive in aree direttamente o indirettamente a contatto con il glifosato, una sostanza proibita i 74 Paesi del mondo. Inoltre i coltivatori biologici e gli ambientalisti argentini denunciano che il glifiosato è dannoso non solo per la salute umana, ma anche per la terra che negli anni sta diventando sempre meno fertile
Recentemente un team di ricercatori dell’Universidad Nacional de La Plata ha trovato tracce di questo erbicida nell’85% dei prodotti per l’igiene personale che contengono cotone, venduti normalmente nelle farmacie e nei supermercati dell’Argentina, Quasi il 100% del cotone prodotto in Argentina è OGM e subisce applicazioni di glifosato a “bozzolo aperto”.
L’Asociación Civil Bios ha raccolto campioni di urina nelle zone agricole, trovando il glifosato nel 70% dei casi. Un’altra ricerca realizzata daall’Espacio Multidisciplinario de Interacción Socio Ambiental de la Universidad Nacional de La Plata, ha scoperto che in 60 campioni di frutta e verdura analizzati tra il novembre 2014 e l’aprile 2015 c’erano concentrazioni allarmanti di sostanze chimiche per la salute. Sarquis e la Monsanto, che erano buoni amici anche dei precedenti governi peronisti,  alla fine hanno deciso di cavalcare il governo vincente, prima a Buenos Aires e poi nel Paese, ed ora probabilmente cercheranno di veng dere ancora più soia ed altri OGM, ma dovranno fare i conti con una crescente opposizione.
Ieri sera a Buenos Aires c’è stata un’altra marcia contro l’agro-industria e contro Monsanto, per  denunciare «Questo modello di produzione che fa ammalare e uccide» e che è stata anche l’occasione per presentare l’impressionante  mostra “El costo humano de los agrotóxicos” del fotografo argentino Pablo Ernesto Piovano.
Tornando a Leonardo Sarquís, attualmente è titolare della Confiagro, un’agenzia che dal 2009 offre servizi di gestione e strategie commerciali alle compagnie agroindustriali. Fa anche parte del Grupo de Acción Política para la Unidad (GAPU AGRO) al quale partecipano esponenti di PRO, UCR, Unión por Todos, Coalición Cívica e Unión Celeste y Blanca, che è stato presentato all’ExpoAgro 2013 e poi alla 128esima Exposición de Ganadería, Agricultura e Industria Internacional, nel luglio 2014. E’ in queste due occasioni che il centro-destra argentino e la destra peronista, per bocca di Sarquís, hanno ridefinito unitariamente la politica agraria pro-OGM: «Abbiamo molti punti in comune nelle nostre proposte, come la necessità di fare cambiamenti impositivi li importanti quanto a detrazioni fiscali, eliminare ostacoli al commercio, avere una politica estera seria come quella del Cile», che aveva ancora un governo di  destra. Per Monsanto e GAPU AGRO, la politica estera seria del Cile da copiare sarebbe una “zona liberada” per gli OGM, dove non dover rendere conto all’opinione pubblica dei progetti realizzati sul territorio e de loro possibili impatti su salute e biodiversità.
Sarquís ha anche coordinato tutte le campagne elettorali degli ultimi tre anni del peronista Francisco de Narváez Steuer e per 15 anni ha fatto carriera prima nella Yacimientos Petrolíferos Fiscales, la compagnia energetica statale argentina, e poi come direttore di Monsanto in Argentina e in mezzo Sudamerica, sempre difendendo l’innocuità del glifosato, anche quando lavorava per enti pubblici. Ora si troverà a farlo anche come ministro nella provincia più calda dell’Argentina e dove c’è un forte movimento anti-OGM.

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